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CAPITOLO 228

Stefan si accovacciò dietro un container arrugginito al Molo 47, il suo respiro formava piccole nuvole nell'aria fredda della notte. Il lungomare abbandonato si estendeva davanti a lui come un cimitero di sogni industriali - cemento rotto, metallo contorto e il suono costante dell'acqua che lambiva ...