




6- Rapimenti e alfa
Paul impreca e solleva una mano contro di me, ma non arriva mai a colpirmi. Bellamy lo afferra per il polso e lo blocca. Quando parla, la sua voce è gelida.
"Vattene. Non parlare mai più con Ryann. Ti suggerisco di cercare altre sistemazioni dato che sei così contrario alla presenza dei Magici."
Non serve a minacciare: bastano il tono e lo sguardo nei suoi occhi. Bellamy lascia andare Paul che si allontana prima di fuggire giù per le scale verso il suo appartamento.
Speravo che questo vicino sarebbe rimasto più a lungo degli altri, ma a quanto pare non sarà così.
Nota mentale: dovrò scusarmi con Maggie per aver spaventato i suoi inquilini. Sospirai.
"Non avrei dovuto comportarmi così. Non doveva scoprire che sono un Magico. Ora Maggie dovrà cercare di nuovo qualcuno per il secondo piano. Mi aveva già avvertito che non era particolarmente aperto di mente." Borbotto, più tra me e me che a Bellamy.
Lui fa spallucce. All'improvviso sembra molto meno ostile: in un attimo è passato dall'essere un avversario a un alleato.
Anche se non sono sicura che se ne sia accorto, persino la sua postura è cambiata. Prima era teso, osservava ogni mio movimento improvviso; ora le spalle sono rilassate e pare che mi stia studiando, più che cercare segni di pericolo o inganno.
"Quel tipo ha avuto quello che si meritava." commenta, distratto. Sta fissando il mio braccio, o meglio, il punto in cui la manica è scivolata a coprire il mio marchio.
La tiro giù ulteriormente e lo guardo torvo. Nulla di tutto questo sarebbe successo se non avesse bussato alla mia porta. Poteva bussare come chiunque altro. Voglio solo, davvero, tornare a letto. Sono sveglia da meno di mezz'ora e già la mia giornata è un disastro. Sapevo che oggi non sarebbe stata una buona giornata.
"C'era qualcos'altro di cui avevi bisogno?" chiedo impaziente. Bellamy sembra confuso.
"C'era altro che volevi da me? Perché se non c'è, ho delle cose da fare, e ti sarei grata se te ne andassi." Cose da fare, tipo dormire o guardare Netflix per qualche ora prima di andare al lavoro stasera.
Voglio davvero che Bellamy se ne vada. Magari sarà anche legato a me dal filo rosso, ma non ero pronta a tutte queste emozioni così presto e non credo di poter sopportare altro tempo con lui.
Siamo destinati a stare insieme, quindi non c'è motivo di correre.
Bellamy apre la bocca per dire qualcosa, ma lo interrompo.
Scortese?
Sì. Ma è lui che si è invitato. Gli afferro il braccio e lo accompagno verso la porta. Sorprendentemente, si lascia guidare fuori dall'appartamento. Non sono sicura che abbia capito cosa sto facendo.
"Credo che abbiamo finito qui. Non posso affrontarti adesso, quindi è meglio che tu vada." Gli dico decisa, poi rientro.
"Buona giornata Bellamy. Sono destinata a essere amica di tua sorella, quindi sono sicura che ci vedremo in giro. Ciao." E con questo, gli chiudo la porta in faccia. Pochi istanti dopo sta bussando di nuovo alla porta.
"Ryann! Apri la porta, non ho ancora finito di parlare con te!" urla dall'altra parte.
"Beh, IO ho finito di parlare con te. Vai via, Bellamy." ribatto. Lui impreca a bassa voce.
"Non abbiamo finito qui. Parlerai con me, e presto." Risponde. Sbircío dalla finestrella e lo vedo scendere le scale. Lo seguo con lo sguardo mentre se ne va.
In effetti, resto a guardare finché non ha lasciato l'edificio, si è incamminato lungo la strada e ha svoltato l'angolo. Dopotutto, dal terzo piano vedo piuttosto lontano. Respiro un sospiro di sollievo. Mi sento completamente esausta ed è troppo presto per pensare alle implicazioni di aver trovato la mia anima gemella.
Così, mi trascino di nuovo nella mia stanza e mi infilo nel letto dove mi raggomitolo e mi addormento rapidamente. Il sonno, però, non mi porta la pace che speravo: anche mentre dormo, continuo a rivivere il momento in cui Bellamy si è messo tra me e Paul, o la sua promessa che presto avremmo parlato di nuovo.
Passano due giorni interi senza nulla di rilevante, prima che io incontri un altro Mutante. Sono di nuovo al lavoro. Sto facendo un turno a pranzo, piuttosto all'ultimo minuto, visto che dovevo essere di riposo. Ma Anthony ha chiamato stamattina e mi ha chiesto di coprire per qualcuno che si è ammalato.
Non credo che mi abbia mai parlato così educatamente come quando mi ha chiesto un favore. Non ho particolare voglia di essere qui, ma come sempre qualche soldo in più fa comodo, quindi mi faccio forza, anche se i piedi mi stanno già uccidendo in questi maledetti tacchi. Maledico mentalmente chi ha pensato che fosse una buona idea farci camminare con queste trappole mortali. Spero che quella persona sbatta le dita dei piedi contro ogni spigolo possibile, ogni giorno, per il resto della sua vita. Sfoggio un sorriso di circostanza per prendere l'ordine degli uomini d'affari al tavolo quindici.
"Ciao e benvenuti a Borderline. Mi chiamo Ryann e sarò la vostra cameriera oggi. Posso iniziare con delle bevande?" Nessuno dei tre uomini mi risponde. Sono troppo occupati a fissare qualcosa. C'è qualcosa di interessante dietro di me? Sento qualcuno schiarirsi la voce e mi giro lentamente. Trovo due uomini robusti che mi aspettano. Indossano entrambi jeans e magliette scure.
"Ryann Gale?" chiede uno di loro. Che diamine sta succedendo? Annuisco con cautela.
"Bene. Se potessi accompagnarci, per favore." L'uomo mi porge il braccio affinché lo prenda. Il suo tono è cortese, ma capisco che non sta chiedendo: sta dicendo che devo seguirlo.
Mi guardo intorno, cercando Anthony, ma non si vede. Probabilmente non mi sarebbe d'aiuto comunque. Non prendo il suo braccio. Non ho nessuna voglia di essere rapita, uccisa, o chissà cos'altro.
"Chi siete, e perché dovrei venire con voi?" domando.
"Mi scuso, signorina Gale. Io sono Shaun e lui è Aaron. Facciamo parte del branco locale di Shifter felini. Il nostro Alfa richiede la sua presenza immediata." Shaun fa un passo avanti, invadendo il mio spazio personale.
Mi è chiaro che non posso evitarli senza fare una scenata, cosa che proprio non voglio. Ma qui non c'è nessuna sicurezza? Noto che l'altra cameriera mi guarda, non preoccupata, ma arrabbiata. Pensa davvero che abbia organizzato tutto questo? Sul serio! Faccio un ultimo tentativo.
"Come vedi, sto lavorando in questo momento. Se poteste tornare tra qualche ora..." Mi interrompo: i due Mutanti mi fissano in silenzio.