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Capitolo 215

Rachel

Massimo mi condusse in una stanza; c'erano corde di ogni forma e colore appese al muro. Poi vidi un volto familiare, ma non riuscivo a ricordare il suo nome. Massimo gli parlò, poi tornò da me. «Ciao, Rachel.» Per qualche motivo mi sentivo timida. «Ciao» fu tutto ciò che riuscii a dire. Massi...