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Capitolo 5

POV: ANTONELLA

"Siete tutte bellissime, saremo ben accompagnati oggi!" disse Adrian affascinante e le ragazze si sciolsero tutte.

"Entriamo, ragazze?" chiamò Antonni, estendendo il braccio verso di me, sorrisi e accettai, aggrappandomi al suo braccio forte. Adrian si posizionò dall'altro lato e estese il braccio anche lui. Arrossii, stavo per entrare in quel posto, a braccetto con due uomini estremamente attraenti. Sì, lo avrei fatto, pensai mentre afferravo anche il braccio di Adrian.

Entrammo e ci portò nell'area VIP, era molto lussuosa, le ragazze iniziarono subito a bere e ballare come pazze, mentre io ero seduta sul divano a parlare con i gemelli.

"Sei molto bella, Antonella!" mi sussurrò Antonni nell'orecchio, mi vennero i brividi per questa vicinanza e il mio corpo ebbe un leggero tremore. Lui, accorgendosi di ciò, si avvicinò ancora di più a me.

Sentii la mano di Adrian stringermi la vita dall'altro lato, si avvicinò e annusò il mio collo, dietro la testa, mentre Antonni annusava il mio collo davanti. Emisi un gemito.

"Che diavolo è questo?" sentimmo una voce di donna, loro mi lasciarono andare. "Cosa state facendo con questa troia, Antonni e Adrian."

"Non sono una troia!" dissi arrabbiata.

"Se stai per darla ai miei fidanzati, per me sei una troia!" disse nervosamente.

"Fidanzati?" dissi sorpresa, guardai entrambi, che erano molto imbarazzati.

"Non siamo fidanzati, Vivi, siamo usciti solo qualche volta!" disse Antonni, "Mi dispiace, Antonella, non è quello che pensi..."

"Bene, non sto pensando a niente, se mi scusate, vado con le mie amiche!" mi alzai.

"Antonella, aspetta..." Adrian mi afferrò il polso, mi liberai e me ne andai velocemente.

Che idiota che sono, entrambi impegnati con una sola donna, eppure ci stavano provando con me, incredibile, diversi uomini volevano uscire con me e io mi ero immediatamente interessata a due gemelli impegnati. Passai molto tempo con le ragazze e penso di aver bevuto un po' troppo, ero già un po' stordita.

Scesei in pista a ballare un po', non volevo restare lì sopra con i gemelli, li vidi parlare con la donna e poi non la vidi più, e loro non riuscivano a togliere gli occhi di dosso a me, così decisi di scendere.

Stavo ballando da sola, quando un uomo alto con capelli neri e una barba sottile si fermò davanti a me, era molto bello, davvero molto, mi ricordava un po' i gemelli. Mi sorrise, e quel sorriso mi fece tremare le gambe, mi guardava intensamente, sembrava molto felice di vedermi.

"Ciao, bella..." si chinò e parlò nel mio orecchio, subito sentii le sue labbra premere contro le mie, e nonostante lo shock, il mio corpo sembrò reagire immediatamente a lui, ricambiai il bacio nello stesso momento, e che bacio, wow, l'uomo era davvero un ottimo baciatore, penso che passammo diversi minuti a baciarci e quando ci staccammo, senza fiato, sentii qualcuno stringermi la vita da dietro, mi spaventai e guardai indietro, era un altro uomo molto simile a quello che avevo baciato, ma non uguale, direi che erano fratelli.

"Che...?" rimasi in silenzio con il bacio che mi diede e, accidenti, sentii il mio corpo bruciare, cosa mi stava succedendo, venivo baciata da due sconosciuti e lo adoravo.

Quando mi lasciò andare, l'uomo di fronte a me mi baciò di nuovo, senza nemmeno darmi il tempo di pensare a nulla, e andò avanti così per molto tempo.

"Antonella?" mi staccai da uno degli uomini quando sentii il mio nome, a quel punto non sapevo chi mi stesse baciando, sapevo solo che era delizioso.

"Fratello?" quello di fronte a me parlò con i gemelli.

"Quindi è lei la ragazza del college?" chiese Adrian, quello di fronte a me annuì.

"È la ragazza della palestra di cui vi abbiamo parlato!" disse Antonni, non capivo nulla di quell'argomento tra loro, e non riuscivo a uscire dalle braccia di quei due.

I quattro sorrisero mentre parlavano telepaticamente, Antonni mi tenne il viso e mi baciò anche lui, cercai di resistere, ma l'attrazione che sentivo era più forte.

Tutto quello che so è che mi dichiarai ufficialmente la più perversa di tutte, ero tra quattro uomini e lo adoravo.

Quando Adrian mi baciò non riuscivo nemmeno più a pensare chiaramente, volevo solo sentire il sapore del suo bacio ed era esattamente come avevo immaginato, delizioso, quello dietro di me, baciò la parte posteriore del mio collo, premendo il suo corpo contro di me, sentii il suo membro dietro di me, era molto duro quando quel gruppo di mani iniziò a scivolare sul mio corpo, mi spaventai.

"Calmati, non ti faremo del male!" disse dolcemente quello davanti, posandomi un bacio sulla fronte, poi mi baciò voracemente.

"Dio mio..." fu tutto quello che riuscii a dire, quando quei quattro iniziarono a leccarmi tutto il collo, le orecchie e la nuca, la mia bocca venne divorata da loro, appena uno si staccava, un altro prendeva la mia bocca voracemente, non riuscivo nemmeno a identificare chi mi baciava, sapevo solo che era piacevole.

Era davvero piacevole, era delizioso, non avevo mai provato questa sensazione prima, le sue gambe erano morbide, e potevo sentire quattro cazzi che mi pungevano da tutte le parti, era spaventoso ma delizioso allo stesso tempo.

Quei quattro mi stavano facendo impazzire, non riuscivo a ragionare, non sapevo se fosse l'alcol o se la mia libido si fosse risvegliata prepotentemente, sapevo solo che mi stavano portando alle stelle.

Sentii una mano salire sotto il mio vestito, sentii tutto il mio corpo rabbrividire.

"Accidenti, perché non indossi le mutandine, delizia..." disse quello dietro di me, gemetti quando fece scorrere le dita sul mio clitoride, passando abilmente i polpastrelli.

"Il mio vestito...ahhh...è aperto, non puoi indossare le mutandine..." dissi tra i baci che mi davano e i gemiti che lasciavo uscire.

"Niente mutandine, fottutamente eccitante..." Antonni gemette e mi afferrò il viso per il mento con una certa brutalità, mi baciò con forza. "Mai più uscire senza mutandine, a meno che non sei con noi, capito!" Parlò molto seriamente e arrabbiato, mi morse il labbro inferiore con un po' di forza, tirandolo indietro, spingendo la sua mano nella mia figa con forza, urlai di dolore e piacere, e infilò la lingua nella mia bocca in un bacio crudo e delizioso.

"Sei nostra, ragazza!" sentii dire quello davanti "Dimentica qualsiasi idiota che abbia mai infilato il cazzo nella tua figa, delizia, d'ora in poi è solo nostra, solo i nostri cazzi ci entreranno, capito!"

Devo essere pazza perché quello che mi stavano dicendo dovrebbe spaventarmi, spaventerebbe chiunque. Ma quello che sentivo era che la mia figa sembrava bollire, il fuoco che sentivo tra le gambe era surreale, quelle mani sulla mia figa, mi facevano provare una tensione indescrivibile, erano ruvide ma sapevano come toccare una figa molto bene.

"Non ti piace, bionda..." Quello dietro di me premette il cazzo contro il mio culo, e mise due dita nella mia figa, faceva un male cane "Gli piace sentire il mio cazzo che stringe il suo culo caldo, mentre infilo le mie dita nella tua figa?" chiese, strofinandosi contro di me, gemetti solo e lui infilò le dita con forza eccessiva "Rispondi..." Mi afferrò il collo con una certa forza "Rispondi, bellezza...ti piacciono le mie dita nella tua figa?" chiese spingendo forte.

"Sì...cazzo...mi piace..." dissi e lui mi baciò.

"Brava, cagnolina mia, rispondi al tuo maschio quando ti chiede qualcosa, o la tua figa sarà sempre punita..." spinse le dita con velocità crescente e sentivo che stavo per venire.

"Forse alla mia figa piace essere punita..." risposi provocatoria, e sentii i quattro gemere.

"Accidenti, bionda, se non fossimo in mezzo a questo club ti infilerei il cazzo, e punirei la tua figa finché non pregheresti di smettere, solo per vedere se ti piace essere punita..." disse Antonni, abbassando la mano sulla mia figa e infilando un dito insieme alle dita di suo fratello che erano già dentro.

"Oh cazzo..." urlai di dolore.

"Non ti piace essere punita, sopportalo...cagnolina mia...!" disse Antonni, spingendo insieme a suo fratello.

"Chi ha detto che non ce la faccio..." dissi gemendo.

Antonni gemette e mi morsicò l'orecchio, spingendo nella mia figa, i due avevano una sincronizzazione perfetta, ciò che prima faceva male, ora causava spasmi di piacere.

Quei quattro erano folli, sentii una mano stringermi il culo.

"Qualcuno ha mai infilato il cazzo qui, amore?" quello davanti mi chiese, stavo quasi venendo con le sue mani ruvide sulla mia figa.

"Certo che no..." dissi tra i gemiti, lui sorrise, sembrando soddisfatto, lo vidi prendere un dito nella bocca, leccarlo e poi portarlo al mio culo, introducendolo lentamente nella mia entrata.

"Molto stretto, amore..."

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