




Capitolo 3.
POV: ANTONNI
Ma che perfezione di ragazza era quella, guardavo dal mio ufficio e da quello di mio fratello che si trovava sopra la palestra, era tutto fatto di vetro e potevo vedere l'intera palestra dall'ufficio, ma le persone sotto non riuscivo a vederle, grazie alla tecnologia più costosa che hanno messo nelle finestre.
Hanno aperto questa palestra in questo quartiere per Fanny, quando hanno deciso di trasferirsi qui, andare alla palestra principale ogni giorno sarebbe diventato più difficile, mio fratello ed io abbiamo una catena di palestre famosa in tutto il paese e in alcuni posti fuori dal paese, con una grande franchigia.
Ma appena vide quella bionda entrare in palestra non riuscì a staccarle gli occhi di dosso, wow quanto era bella, sentì una connessione istantanea con la ragazza, sapeva che era sua, e lo sentiva. Adrian entrò nella stanza.
“Cosa stai guardando lì, fratello?” chiese Adrian guardando il computer.
“La nostra futura moglie!” Ero serio, Adrian mi guardò incuriosito.
“Cosa hai detto, pazzo!” Adrian rise. “Siamo usciti con Vivi, te lo sei dimenticato!” disse Adrian.
“Vieni qui!” lo chiamai, Adrian venne e io indicai dove si trovava la bionda.
“Madonna!” disse Adrian, rimanendo ipnotizzato anche lui dalla bionda. “Wow, che donna...” disse e sembravamo due sciocchi a guardarla.
POV: ANTONELLA
Non c'era fine a quella tortura, stavo facendo squat e se continuavo, mi sarei accovacciata e non mi sarei mai più rialzata.
“Aiuta a tenere la schiena dritta!” sentii dire da qualcuno, girai il viso e vidi due uomini gemelli identici, biondi e belli, davvero belli.
“Quello che mi aiuterebbe ora sarebbe un divano, una pizza e un film!” dissi, concentrandomi sulla tortura, loro risero.
“Sei in palestra a pensare alla pizza, bionda?” disse uno di loro, per me erano tutti uguali, quindi erano entrambi uguali per me.
“Mi sveglio pensando alla pizza, non c'è niente di meglio della pizza con una Coca-Cola ghiacciata!” dissi e li vidi ridere di più, avevano un sorriso bellissimo.
“Molto salutare, bionda!” disse uno di loro.
“Antonella, questo è il mio nome!” dissi.
“Antonella, un bel nome, ti si addice, io sono Antonni e questo è mio fratello, Adrian,” disse.
“Piacere di conoscervi, ma ora tutto ciò a cui riesco a pensare è il dolore e il cibo, potreste lasciarmi soffrire da sola!” dissi, cercando di non sembrare scortese, ma ero dolorante e esausta.
Sentii delle mani aggiustare la mia schiena e separare un po' le mie gambe, l'altro mi sollevò le braccia.
“Se metti il corpo nella posizione giusta, non soffrirai così tanto per il dolore, Antonella!” disse Adrian.
“Soprattutto tieni la schiena dritta!” disse Antonni, tenendo le mani, una sulla mia vita e l'altra sulla mia schiena, sembrava un carro armato, erano entrambi così forti che erano molto attraenti, persi persino la concentrazione con le mani di Antonni su di me, sentii il mio corpo riscaldarsi all'istante, guardai l'altro gemello davanti a me, era molto attraente, i tatuaggi sulle sue braccia lo rendevano molto sexy.
“Grazie per il vostro aiuto!” Entrambi mi guardarono intensamente, e sentii la mano del gemello stringere la mia vita con una certa malizia, il fuoco che sentii salire attraverso il mio corpo, era surreale, era la prima volta che lo sentivo.
“Potete riposarvi ragazze, bevete acqua!” disse il nostro torturatore che coincidenza voleva essere conosciuto come un allenatore di muscoli, di ritorno da chissà dove. “Ah, volevate parlarmi capi?” sembrava imbarazzato quando vide i gemelli.
“No, Lucas, ma non dovresti lasciare nuove studentesse senza supervisione, stavano facendo i movimenti sbagliati, avrebbero potuto farsi male!” disse Antonni seriamente, il nostro torturatore impallidì.
“Sono andato solo a bere acqua, capo!” disse.
“Beh, questa volta va tutto bene, ma la prossima volta, sai, vero?” disse lo stesso seriamente.
“Non succederà più, lo garantisco!” disse. “Idratatevi ragazze, passiamo alle flessioni!” avvisò.
“Cavolo, non è ancora finito?” chiesi disperatamente, tutti risero.
“Rilassati, bionda, i risultati appariranno presto e sarai ancora più attraente di quanto sei già!” disse il nostro torturatore guardandomi stranamente.
“Sei pazzo, vuoi perdere i denti?” disse Antonni con visibile furia.
Lo guardai spaventata, chiunque lo avesse sentito avrebbe pensato che fosse geloso di me e sarebbe stato ridicolo dato che non ci conosciamo nemmeno.
“Quello che mio fratello sta cercando di dire è che potresti facilmente essere accusato di molestia, portando a un licenziamento per giusta causa e persino a una causa legale!” disse Adrian, sembrava arrabbiato quanto suo fratello.
“No, non farò nulla, non preoccupatevi, non accuserò nessuno!” dissi cercando di calmare l'atmosfera tesa. “Avanti torturatore, mostraci gli esercizi.”
“Puoi andare, Lucas, mio fratello ed io finiremo l'allenamento delle ragazze.”