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Capitolo 3

CAPITOLO TRE

Il punto di vista di Cassie

Arrivo in ufficio entro un'ora, preferisco non dare a Mr Dean ulteriori motivi per arrabbiarsi con me e corro su per i gradini di pietra fino alle porte della Casa Editrice. Vedo Amy alla reception che mastica di nuovo la gomma, spero che Jericho non la veda, e mi dirigo direttamente alla mia scrivania per lasciare le mie cose. Sto per girarmi per andare nell'ufficio di Jericho, quando vedo che è già alla porta ad aspettarmi, "Sono nei guai," mi dico. Mi avvicino a lui con un educato "Buongiorno, Signore," a cui non risponde, si gira e si ritira nel suo ufficio mentre lo seguo da vicino.

Gira intorno alla sua scrivania gigantesca ma elegante e si siede. Aspetto che mi dica perché mi ha chiamato nel mio fine settimana libero, ma lui sta solo seduto lì a guardarmi. Passa un altro momento, che sembra un'eternità, poi finalmente si alza e mi dice di sedermi, lo faccio mentre lui si gira a guardare fuori dalla finestra del suo ufficio, come se fosse immerso nei suoi pensieri, o stesse facendo una dichiarazione drammatica, in ogni caso sto ancora aspettando che dica qualcosa. "Sai perché ti ho chiamato questa mattina, nel tuo fine settimana libero che mi hai ricordato così gentilmente?" Ero spacciata, sapeva che ero in ritardo ieri, qualcuno mi aveva denunciato, scommetto che è stata Amy, si comporta tutta dolce e innocente, ma scommetto che è stata lei, vede tutto. Non ho ancora risposto, ma non importa perché risponde lui per me, "Volevo cogliere questa occasione per farti sapere che dopo una grande considerazione da parte mia, ho deciso di tenerti a tempo pieno dopo il tuo periodo a Berkley." Sono senza parole, ero sicura che sapesse, e che fossi spacciata. Mi critico mentalmente per aver anche solo pensato che fosse stata Amy a denunciarmi. "Ehm, grazie Mr Dean, non so cosa dire", "Non c'è bisogno di ringraziarmi, do ricompensa dove è dovuta e tu, Miss Knox, hai fatto solo un lavoro straordinario da quando sei qui in stage, so che non è stato molto tempo, ma te lo meriti."

Sono assolutamente scioccata, non posso credere che mi stia offrendo una posizione permanente dopo che finisco Berkley. In quel momento tutto ciò a cui riesco a pensare è la domanda della signora Adams, "dove ti vedi dopo Berkley, signorina Knox?", la domanda a cui non riuscivo proprio a rispondere, perché fare uno stage nell'ufficio di Jericho era più di un sogno che si avvera per me, ora posso rispondere alla sua domanda senza inventare qualcosa. Jericho si è girato e mi sta fissando direttamente, non avevo notato che si fosse girato, ero persa nei miei pensieri sulla domanda della signora Adams. Finalmente alzo lo sguardo e incrocio gli occhi con Jericho, è strano, ma sento che sta vedendo più di me di quanto avesse mai fatto prima, no! 'Questo è solo il tuo desiderio Cassie,' la mia fastidiosa voce interiore mi risponde, ma non è così, non me lo sto immaginando, lo vedo che mi guarda, in un modo che non avevo mai visto prima. Mi sorprende a guardarlo mentre mi guarda, e distoglie lo sguardo dalla finestra, ora sono seduta lì cercando con gli occhi la porta segreta nell'ufficio. Nessuna traccia, "Che diavolo," mormoro sottovoce. "Questo è tutto Cassandra, grazie." "Cazzo"

mi ha sentito? Impossibile.

Mi alzo dalla sedia e lascio il suo ufficio, stordita, Jericho non mi ha mai chiamata Cassandra prima, tutto ciò che riesco a immaginare in questo momento mentre mi dirigo verso la mia scrivania è il sogno che ho fatto su di lui e me la notte scorsa.

"Questo non può succedere, sta provando le stesse cose che provo io?" No, non può essere, è di nuovo la mia mente che mi gioca brutti scherzi, facendomi sentire e pensare cose che non esistono, ma questa volta non funzionerà, spero.

Sono alla mia scrivania a finire l'ultimo manoscritto su cui Jericho mi aveva fatto lavorare, quando mi accorgo che fuori sta cominciando a fare buio, guardo il mio telefono per vedere l'ora, 'cavolo', avevo detto ad Alexis che l'avrei incontrata a casa sua intorno alle 17, ora sono le 18, sarà così arrabbiata con me. Mi affretto a raccogliere le mie cose e uscire dalla porta, passo velocemente davanti ad Amy, "Ciao Cass," corro giù per le scale della casa editrice quando "Signorina Knox", 'oh no di nuovo', sospiro tra me e me, cosa c'è con tutti che vogliono parlare con me quando devo essere da qualche parte. Mi giro rapidamente sui tacchi, "Sì Jeri, voglio dire signor Dean," la sorpresa sul suo volto quando ha capito che stavo per chiamarlo per nome era impagabile, "Uhm, sì, signorina Knox, di fretta, non sei venuta in ufficio a farmi sapere che stavi andando via!" "Lo so, scusa, sono così in ritardo, sto facendo da custode per la mia amica, deve prendere un volo, non mi ero resa conto dell'ora," sto blaterando a questo punto, e vedo Jericho che sorride, mi fermo. Si riprende, poi il suo volto torna tutto d'affari come al solito, "Bene sì, vai dalla tua amica, ci vediamo dopo la pausa invernale." Si gira improvvisamente per rientrare nell'edificio, gli grido dietro, "Se hai bisogno di qualcosa, sarò sul cellulare," continua a camminare come se non mi avesse sentito, ma so che lo ha fatto. Continuo verso la mia macchina, salgo, mi allaccio la cintura e mi dirigo verso casa di Alexis.

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