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4. Il matrimonio

4. Il Matrimonio

La macchina si ferma proprio davanti alla Piccola Cappella Bianca.

"Sono venti dollari."

Salto immediatamente fuori dal taxi e pago la corsa. Tiro fuori il traditore che si sta ancora toccando dentro i pantaloni.

"È questo il tuo posto?" Chiede innocentemente mentre lo trascino dentro la cappella.

"Non muoverti, ok?" Lo faccio sedere sul divano mentre mi avvicino alla reception per i dettagli della licenza matrimoniale.

"Ehi, nonno. Voglio sposarmi." Dico al vecchio dietro il bancone che sta leggendo un giornale a mezzanotte. Alza lo sguardo verso di me aggiustandosi gli occhiali e dice, "Penso di essere troppo vecchio per te, cara."

"No! Ho il mio uomo." Urlo al vecchio, lui si riaggiusta gli occhiali e apre il suo registro rosso, "La sposa e lo sposo sono presenti e pronti?"

"Sì, io sono la sposa e quello è il mio sposo." Gli mostro il mio marito ubriaco che si sta masturbando sul loro divano.

"Oh! Sembra molto pronto." Il vecchio ride. "Sì sì! Allora puoi sposarci?" Gli chiedo impaziente.

"Sì, è per questo che siamo qui. Ho sposato quasi diecimila persone nella mia vita." Questo nonno sta sprecando il mio tempo.

"Ascolta, puoi sposarci? Siamo molto eccitati." Gli ringhio contro.

"Sì, sì. Per la registrazione, avrò bisogno delle vostre carte d'identità e di un po' di contanti."

Torno dal bastardo e gli chiedo il portafoglio. Continuava a trascinarmi la mano verso il rigonfiamento nei suoi pantaloni. Ci è voluto un minuto intero per fargli capire cosa gli stavo chiedendo. Stupido!

Torno al bancone e do al vecchio tutte le carte d'identità necessarie per sposarci. Compila il modulo per noi e ci chiede di firmare i documenti.

Scarabocchio immediatamente il mio nome, mi avvicino al mio marito e mi siedo accanto a lui sul divano dicendo, "Tesoro, devi firmare qui."

Mi guarda e chiede in modo del tutto innocente, "Mi fai un pompino?"

Dolce madre di scimmia!

Lo guardo con occhi spalancati come angurie mentre lui mi guarda dolcemente, angelicamente dolce, mentre continua a toccarsi.

"Tesoro, devi firmare prima." Gli tiro fuori la mano che era incollata al suo pene e gli passo la penna, lui mi guarda di nuovo e chiede, "Mi fai un p-"

"Firma e basta." Gli ringhio contro frustrata, lui incide immediatamente qualche disegno con un flusso molto costante. Ce l'ha fatta! Grande.

"Ora ascolta. Quando inizia la musica entreremo insieme e ci metteremo davanti al-"

"Facciamo sesso?" Chiede direttamente, noto che la sua mano è tornata nei pantaloni a toccarsi mentre mi guarda severamente, impaziente di avere una risposta.

Che diavolo c'è che non va in questo pazzo?

Lo ignoro e ignoro la sua mano mentre continuo, "Prima diremo 'Sì, lo voglio' insiem- Ehi, dove stai andando?" Lo seguo mentre esce aggressivamente dalla cappella lasciandomi, la sposa, da sola.

Afferro la sua mano e lo faccio girare. "Facciamo sesso? Perché io voglio fare sesso, molto male." Pompando aggressivamente la sua mano, si masturba come se odiasse farlo. "Ma Mason, prima dobbiamo-"

"Forbici!" Urla, sembrando un maiale sudato e un cane ansimante con un'erezione enorme tra le gambe.

"Per favore, non tagliarlo, lo faremo ma prima dobbiamo dire 'Lo voglio'." Lo imploro mentre lo trascino di nuovo dentro la cappella. La musica inizia a suonare, metto il velo preso in prestito e lo trascino con me dentro la cappella.

Provo a tirare fuori la sua mano dai pantaloni ma lui ringhia come un animale. Alzo gli occhi al cielo e continuo a camminare verso l'ufficiante del matrimonio che ondeggia un po'. Aspetta... È ubriaco anche lui?

Ci fermiamo sotto il lampadario, guardandoci negli occhi. Ignoro la sua mano e mi concentro sui suoi occhi che sono fissi su di me come un cannibale. Oh cavolo!

"Stanotte... È una notte speciale." L'uomo puzza di alcol mentre inizia la cerimonia. "Puoi fare in fretta, per favore." Gli sussurro, non so quanto a lungo possa stare in piedi.

L'ufficiante tira fuori due anelli dalla tasca, io li afferro e infilo quello più grande al dito della mano ideale di Payson. Indosso l'altro anello e chiedo al tipo di continuare la cerimonia.

"Vuoi tu, Joy-cena Re-match-" L'ufficiante ubriaco cerca di pronunciare il mio nome, alzo gli occhi al cielo. "Sì. Io, Jocelyn Rhea Marilin, lo prendo come mio marito. Lo voglio, lo voglio." Parlo per lui.

L'ufficiante annuisce e si gira verso Sayson che si sta toccando mentre mi guarda pericolosamente. "Vuoi tu, See-saw-jar My-love-in-a-yarn prenderla come tua moglie?"

"Dì sì, tesoro," gli sussurro.

Ma Ayeson lo ignora completamente mentre mi fissa gravemente come un lupo affamato che guarda la carne cruda, pronto a saltarmi addosso con i suoi denti assetati di sangue. Non posso credere alla mia sfortuna.

"Ehi, vuoi fare sesso?" Chiedo al mio futuro marito.

"Sì! Sesso." Il bastardo ringhia mentre si masturba. Wow! È stato facile.

"Dichiaro che siete marito e moglie." L'ufficiante finalmente ci dichiara sposati. Sposati?

Sono sposata!

Sul serio?

Mi sono sposata! Con un gay!

Un miliardario!!!!!!!!

"Ora puoi baciare lo sposo!"

Oh, diavolo NO!

Non bacerò quella bocca né lascerò che quella lingua che ha leccato il culo di Dennis entri nella mia-

In un istante, le labbra calde di Gayson si schiacciano sulle mie. La mano che era nei suoi pantaloni per tutta la sera, masturbando il suo pene, ora è sul mio viso tenendolo stretto mentre mi bacia disperatamente.

Sospiro scioccata mentre preme la sua erezione bollente sul mio stomaco e mordicchia il mio labbro come se fosse fatto di caramelle. Provo a spingerlo via mentre letteralmente immagino Dennis che mi taglia la gola con i suoi artigli.

Sono morta!

M O R T A!

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