




♥ Capitolo 4 ♥
Scarlett Wilson.
Cosa mi succederà adesso? Appartengo a entrambi e non ho voce in capitolo su nulla. Non sono pronta per niente, non sono mai stata in una relazione e non so nemmeno come funziona. Non so nient'altro.
Fui sorpresa dalla porta che si aprì brutalmente da una Jessica molto nervosa.
-
Che diavolo? Vi abbiamo già detto che quando stiamo mangiando, non vogliamo essere interrotti!!! - gridò Bóris arrabbiato.
-
M-Mi scusi, signore. Ma la vostra ex moglie è qui. È nel salotto che vi aspetta.
Non capii una parola di quello che disse in russo. Ma non può essere una buona cosa, dato che le espressioni sui loro volti non sono per niente buone.
- Andiamo. - Russell si alzò, così fece anche suo fratello.
Mi alzai anch'io e li seguii fuori, devo confessare che l'aria sembrava piuttosto fredda.
Cosa è successo?
Quando arrivai nel salotto, vidi una donna bellissima.
È molto alta, ha un corpo da invidiare, la sua pelle bianca risalta contro il verde dei suoi occhi, così come i suoi capelli biondi.
- Che diavolo ci fai qui, Lorena? - Mi ritrassi al tono duro di Russell.
Lorena guardò Russell.
- P-Per favore, mio signore. Riprendimi come tua moglie, mi manchi davvero tanto.
Rimasi molto sorpresa da quello.
Era una delle loro mogli?
-
Davvero? - saltai di paura alla voce fredda di Bóris. - Vuoi essere di nuovo nostra? - Lei annuì rapidamente.
-
Sì, signore. Per favore... - Fu interrotta da uno schiaffo di Bóris sul suo viso.
Lo schiaffo fu così forte che cadde a terra.
Oh mio Dio!
Feci un passo indietro per la paura.
Bóris si avvicinò ancora di più a lei e le tirò i capelli così forte che la costrinse ad alzarsi.
- Pensi di essere speciale, vero? Solo perché ti abbiamo scopata. Ma lascia che ti dica, non vogliamo mai più una troia come te nel nostro letto. Ora abbiamo qualcuno di molto meglio di te.
Non avrei dovuto essere felice per questo.
La donna mi guardò stranamente, ma potevo vedere l'odio nei suoi occhi. Bóris tirò ancora più forte i suoi capelli.
-
Perché non ti uccido adesso? Avrei dovuto farlo quel giorno, ma Russell mi fermò. - Lei lo fissava, molto spaventata.
-
P-P-Per favore... - Bóris le diede un pugno allo stomaco, facendola piegare dal dolore.
Iniziò a tossire pesantemente e cercare di prendere aria.
- Sei una tale puttana! Pensi davvero che ti riprenderemmo? Dopo quello che hai fatto? Ci hai tradito pensando che non l'avremmo mai scoperto.
La ragazza piangeva così tanto, non sapevo se fosse per il dolore o per le sue parole.
- Così ridicola. - La gettò a terra senza pietà.
Si avvicinò a me e riuscii a rimanere fermamente al mio posto. Rimasi molto sorpresa quando mise il suo braccio intorno alla mia vita e l'altra mano sulla nuca, baciandomi così ferocemente che dovetti appoggiarmi a lui per non cadere.
La sua lingua entrò nella mia bocca e succhiò la mia lingua, e io gli afferrai la camicia strettamente quando sentii il suo bacio ruvido e feroce. - Appoggiai le mani sul suo petto e sospirai tra i baci quando mi morse leggermente le labbra e poi le succhiò. Se non mi fossi appoggiata a lui, sarei caduta a terra.
Separò le nostre labbra e io ansimai rapidamente per l'aria, sono sicura che le mie labbra sono gonfie. Mi resi conto che lo stavo ancora tenendo, e per la vergogna mi allontanai rapidamente. - Guardai Russell che aveva un sorriso sulle labbra.
Bóris guardò la donna a terra.
- È nostra. E non vogliamo più qualcuno inutile come te nelle nostre vite. Ora vattene di qui, prima che mi penta di questa decisione e ti spari in testa! - La donna piangeva troppo. - Muoviti!!! - Gridò arrabbiato.
Lei corse rapidamente fuori dal palazzo.
Si allontanò da me e gridò.
- Leon!!! - Mi spaventai.
Subito la porta fu aperta da un uomo molto alto.
- Signore?
Non avevo nemmeno notato la pistola nella sua mano, solo quando sparò a questo Leon nella spalla. Mi coprii la bocca per trattenere l'urlo di terrore per questa azione.
-
Perché diavolo hai lasciato entrare quella disgraziata!!!? - Urlò con grande odio.
-
M-Mi dispiace, capo. Lei... Ha detto che la stavate aspettando. Perdonatemi.
Non capii nulla, ma dal tono della sua voce, è molto nervoso, anche per il dolore.
- La prossima volta chiedi a uno di noi prima di far entrare qualcuno. - Si allontanò dall'uomo.
-S-Sì, capo. Mi dispiace, non succederà mai più.
-
Lo spero, vattene di qui.
-
Sì, signore. Scusatemi. - L'uomo se ne andò con la mano sulla spalla, fermando il sanguinamento.
-
Hai esagerato un po', fratello. Non avresti dovuto sparare a Leon.
Almeno è un po' ragionevole.
- Non avresti dovuto sparargli davanti alla nostra ragazza, era troppo spaventata.
Sgranai gli occhi e guardai Russell, che aveva un sorriso malizioso sulle labbra.
Ritiro quello che ho detto, non è per niente ragionevole. È orribile.