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Capitolo 6: Si sveglierà mai?

Capitolo 6: Si Sveglierà Mai?

Il punto di vista del Re Alpha Caspian:

Se dovessi dirlo a me stesso, avevo un sacco di pensieri che mi attraversavano la mente mentre ci dirigevamo velocemente verso la Clinica Imperiale. Da un lato, ero furioso per le condizioni in cui avevo trovato la mia nuova Compagna. Volevo assicurarmi che i responsabili di tutto questo pagassero per aver esagerato con la punizione. Il fatto che avessero ritenuto necessaria tanta forza in base al crimine che avrebbe commesso, ossia aver mancato di rispetto agli altri membri della casa?! Questo non aveva alcun senso per me, ricevere tanta violenza, come mi aveva descritto un membro del branco prima che la liberassi dalla sua posizione di prigionia. D'altra parte, non volevo perderla per non aver saputo della sua situazione prima di quanto avessi scoperto oggi.

Sapevo di aver insegnato in precedenza ai miei branchi a punire i colpevoli, ma mi ero anche assicurato, in quegli insegnamenti, che le punizioni fossero proporzionate al crimine in quelle circostanze. Da quanto avevo capito di tutta questa situazione oggi, la sua punizione non era assolutamente proporzionata al crimine. Non riuscivo a capire come potesse aver mancato di rispetto agli altri membri della casa. A guardarla, sembrava a malapena in grado di stare in piedi nelle sue condizioni attuali, figuriamoci rispondere a qualcuno. Come poteva aver mancato di rispetto a chiunque? Ero sempre più sconcertato man mano che ci pensavo.

Mentre continuavo a rimuginare su questi vari pensieri, l'ultima domanda che mi passava per la testa si fermava un po' di più. Cosa sarebbe successo se fossi arrivato più tardi nel corso della giornata? Il suo odore sarebbe stato ancora presente a quel punto, tanto da permettermi di trovarla in quello stato? O peggio?! Sarebbe stata ancora viva a quel punto?! Temendo sempre di più per il suo benessere, speravo che stesse bene una volta arrivati a destinazione.

Con ogni momento che passava, mi chiedevo se saremmo arrivati in tempo. Lei gemeva ancora un po', inconsciamente, ogni volta che incontravamo qualche buca lungo il percorso, sdraiata sulle mie ginocchia mentre stavamo per raggiungere la nostra destinazione. La Clinica Imperiale era a circa 20 minuti di guida tranquilla dal Branco della Luna Blu, e poi altri 10 minuti dal mio stesso castello. Tuttavia, conoscendo la mia urgenza di arrivare lì, l’autista sapeva come ridurre quei 20 minuti a circa 10.

Colsi l’occasione per infilare la mano in tasca e tirare fuori il telefono, facendo attenzione a non disturbare lei, che era ancora sdraiata tra le mie braccia, coperta dalla coperta che Maxwell le aveva portato poco prima. Premetti il pulsante laterale del telefono, spegnendo il dispositivo. Questa situazione era molto più importante di qualsiasi preoccupazione legata al controllo del telefono a ogni ronzio o avviso di messaggio in arrivo. Non avevo intenzione di essere interrotto nemmeno da chiamate indesiderate. Tutti gli altri avrebbero dovuto aspettare. Lei veniva per prima.

‘Pensi che ce la farà?’ (chiese Cash nervosamente.)

‘Sarà meglio di sì.’ (risposi con un tono burbero, persino per i miei standard.)

‘Maxwell!’ (dissi tramite il Collegamento Mentale con un tono serio.)

‘Sì? Vostra Altezza.’ (rispose lui.)

‘Ho bisogno che tu faccia il necessario per ottenere le informazioni adeguate per procedere con questa faccenda. Sai cosa fare. Voglio risultati. Li voglio, ora!’ (dissi con un tono burbero, quasi urlando tramite il Collegamento Mentale, a causa della gravità della questione che stavo affrontando.)

‘Inteso, Vostra Altezza.’ (rispose Maxwell.)

L’ultima cosa che volevo era fare supposizioni su qualcosa, quando sapevo che potevamo ottenere le prove adeguate per confermare ciò che già intuivo nel fondo della mia mente. Poi, l’autista si fermò rapidamente davanti al Centro di Crisi, e la portiera del passeggero fu immediatamente aperta per me. Scesi velocemente dal veicolo e mi voltai verso l’ingresso. La portai in braccio con rapidità ma delicatezza. Lei gemette un po’ mentre cercava di sistemarsi tra le mie braccia. Una volta dentro, superai direttamente il Punto di Soccorso, notando che diversi assistenti si alzarono sorpresi vedendomi portare qualcuno direttamente in clinica di persona. Cominciai a camminare lungo il corridoio, cercando la mia stanza, che in quel momento era libera. Fu allora che sentii una voce proprio dietro di me che mi chiamava.

"Vostra Altezza!?" sentii dire una voce, e in quel momento non volevo voltarmi. "Siete qui per un altro..."

Solo a quel punto mi girai finalmente per vedere chi avesse parlato alle mie spalle. Quando mi voltai completamente, fermo nella mia posizione, notai che era la dottoressa, appena uscita da un'altra stanza con una cartellina in mano. Era appena uscita e aveva chiuso la porta dietro di sé. Quando mi vide voltarmi con qualcuno tra le braccia, smise di parlare all’improvviso. Senza aggiungere altro, iniziai a camminare nello stesso momento in cui lei alzò un braccio nella direzione in cui stavo andando originariamente. Mi seguì rapidamente verso la mia suite personale, che utilizzavo quando dovevo essere visitato per ferite di battaglia o simili.

Eravamo quasi arrivati quando, di colpo, mi superò per raggiungere per prima la maniglia della porta. Questo prima ancora che il mio Beta avesse la possibilità di arrivarci, lui che stava cercando di aprirla per me. Proprio fuori dalla porta c’era un altro punto di assistenza. Dopo aver aperto la porta, iniziò a chiamare gli assistenti che si trovavano al banco, ordinando loro di portare alcuni oggetti specifici mentre io ero già entrato nella stanza. Una volta dentro, mi avvicinai al mio letto e adagiai delicatamente la mia Compagna sul letto, facendola gemere e lamentarsi per il dolore. Si poteva capire dal suono nella sua gola e dall’espressione sul suo viso che soffriva molto. I lamenti che emetteva non erano molto forti, e mi chiesi perché. Qualcuno che provasse un dolore di quella portata dovrebbe urlare, non mormorare appena un suono come stava facendo lei.

Proprio in quel momento, la dottoressa entrò nella stanza, seguita da alcuni altri assistenti che portavano diversi vassoi con oggetti assortiti. Sapevo che la dottoressa non era sicura di cosa avrebbe trovato, ma aveva fatto portare le forniture base per flebo, bende assortite e alcuni altri materiali. In quel momento, mi voltai a guardare il mio Beta, che se ne stava in disparte vicino al muro.

"Aspetta fuori, non voglio essere disturbato per nessun motivo in questo momento," gli dissi direttamente.

Lo osservai per un istante e, senza dire una parola, annuì e si voltò per uscire dalla stanza. Riportai quindi la mia attenzione sulla mia Compagna, che ora era raggomitolata su un fianco al centro del letto. Il mio cuore si fece pesante nel guardarla, lì dove l’avevo adagiata appena un momento prima. Mi avvicinai al lato del letto e posai la mano sulla sua testa. Scottava, con piccole gocce di sudore che si formavano sulla fronte. Guardai la dottoressa, che stava iniziando ad alzare la coperta per esaminarla visivamente, anche se non la toccò ancora in mia presenza. Non sapevo da dove cominciare, né cosa avrei detto in quel momento. Fu allora che non potei trattenere il ringhio basso che risuonò dal profondo della mia gola mentre la dottoressa rimetteva giù la coperta e alzava lo sguardo verso di me.

"Vostra Altezza," iniziò a dire, poi fece una pausa prima di continuare. "Temo di dovervi chiedere di uscire in corridoio per un momento."

"Non lo farò per nessun motivo!" gridai, mentre la dottoressa indietreggiava di un passo, quasi aspettandosi una reazione del genere.

Quando le risposi bruscamente, la mia Compagna emise un gemito di paura per il mio scatto alla richiesta della dottoressa. Non ero preparato a sentire ciò che aveva detto.

‘Chi si crede di essere, chiedendoti di uscire dalla stanza, e per quale motivo? Questa è la tua Compagna!’ (disse Cash, completamente scioccato.)

"Vostra Altezza," riprese a dire, questa volta con un tono ancora più lieve di quello precedente. "Devo visitarla, e alcune delle cose che dovrò fare non saranno gradite alla vista del vostro Lupo."

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